polemicopolemicopolemico

Non in inglese… purtroppo, non oggi. Non ho ancora imparato a espimermi in inglese in un modo così pregnante, da rendere molto bene le emozioni che vorrei veicolare nel lettore.

Oooh, oggi è stata proprio una bella giornatina: mi sveglio alle nove( uauuuu, due ore dopo il solito!!) e mi dirigo verso la stazione di Pistoia per fare i soliti trentacinque/quaranta minuti di viaggio perchè devo andare a Firenze. Eh, sì, ho lezione alle una, ma prima voglio passare dalla biomedica. Tanto, comunque vada, sono strasicuro che lezione C’é! Eh, oh… mannaggia, magari non avesse voluto recuperare la lezione proprio di venerdì… che non avevamo lezione. Ma d’altronde la prof è quella che ha la priorità, è quella che ha il rispetto e il potere, è quella di cui ci si può fidare, è quella che lavora… Vabbè, fatto sta che arrivo a Florentia e dopo essere diligentemente passato dalla Biomedica, vo spedito come un fuso a lezione. Lì trovo i miei compagni di corso, con in più le ostetriche e le dietiste. Tutti lì a goderci quel benedetto(Gesù l’abbia caro) quarto d’ora accademico. Poco importa se la lezione era già stata fissata un quarto d’ora più tardi di modo da tamponare già in partenza il ritardo eventuale della Prof… poco importa… sì sì. Ora, non esageriamo. Dico … poco importa il primo quarto d’ora oltre l’orario fissato… poi i volti fintamente distesi di chi in un venerdì piovoso avrebbe di gran lunga preferito starsene a casina propria cominciano a corrugarsi e a manifestare che il dubbio che la professoressa possa aver dato forfait, è ben più che comparso nel circuito del pensiero di ognuno, è oramai quasi certezza. Nonostante questo cattivo( cattivissimo!!!) presentimento, la baldanza sui volti dei pochi ancora presenti non si spenge(c’è mai stata?)  e c’è chi ancora spera che la prof sia solo imbottigliata in quel girone dantesco che è la zona stradale intorno Careggi. Quando però, raggiunta la mezz’ora di ritardo, non di per sè eccezionale visto che c’è chi(senza fare nomi sono persone un po’ FUSe, mica è colpa loro, no no!) ne fa di più, le si telefona, è la risposta che lascia abbacinati, disarmati, stupiti, esterrefatti, sbigotti e sbigottiti, insomma di stucco!… Ci viene risposto che – c’è stato un accordo tra uno dei rappresentanti del corso e la professoressa e che lei pensava che fosse tutto ok, che tutti fossero stati avvertiti-… che tutto fosse un mondo rosa con confetti che cadono dal cielo e unicorni che vivono indisturbati accanto agli ornitorinchi e agli emù… ci viene detto che – è stato mandato un messaggio al rappresentante del mio corso di laurea… o forse non è arrivato… o forse non l’ho mandato proprio?!? uups…- fatto sta che noi si rimane lì come dei pirla, presi per il culo da professoressa che, per un motivo o per un altro, non si è presentata, e dai ragazzi nostri coetanei di Igiene Dentale(eeeh, qui me la devo levare la soddisfazione! cavolo!) che hanno pensato bene di lasciare che l’informazione del cambio di orario rimanesse nota solo a loro. … . Complimentoni! A tutte e due le parti. Proprio, bada…, un applauso d’incoraggiamento!

Oh, una volta reso noto al mondo di WordPress l’avvenimento, mi viene spontaneo porre una domanda, che prende spunto dalla vicenda di oggi(prende solamente spunto, non è che sia l’avvenimento che mi ha fatto pensare alla domanda qui di seguito), anche perchè il blog si intitola ‘onemorequestion’ non a caso. Quindi, la domanda è: ‘Il rispetto, specialmente quando si parla di quel rispetto che le persone più grandi vogliono, pretendono dai più giovani, è da darsi incondizionatamente a chiunque sia al mondo da più tempo di te, o(come la penso io) ognuno indiscriminatamente deve GUADAGNARSELO, questo sacrosanto rispetto, a partire da come agisce nei confronti di chidipende in qualche modo dal suo agire? Posso io rispettare qualcuno che mi fa perdere una mezza giornata per un suo disinteresse, per una sua colpa, e non poter inveire contro la suddetta persona perchè questa è investita di un potere che può ritardare la mia laurea? Posso io essere costretto, strinto tra le fasce di un’istituzione che non mi permette di dire al mio professore che secondo me ha fatto un’emerita cazzata a non pensare alle quaranta persone che erano a lezione? Posso io evitare di contenere il mio ‘disagio'(chiamiamolo così…) una volta che mi trovo di fronte al professore?’ -fine domanda-

la reazione è un po’ esagerata, lo ammetto, ma non siamo esseri perfetti e ogni tanto il nervosismo si accumula e, in base a quanto ce n’è in ciascuno di noi, genera reazioni differenti: io ero nervoso già in partenza. sorry Bu(s)c… =)

p.s. e poi, caz…pita, almeno trova una scusa migliore, no?!? che diamine!!!

~ di Giacomo su 12 dicembre, 2008.

6 Risposte to “polemicopolemicopolemico”

  1. Io venerdì 12 mi sono alzato alle 6 e 30 come tutte le mattine (perchè ho solo la possibilità di un passaggio a quell’ora) sono partito da San Polo in Chianti e sono arrivato a Careggi circa alle 8 (avevo lezione di biochimica…intanto studiavo).Sapevo che c’era sciopero ma la profe aveva confermato la lezione…bene io ho saputo che la buccia aveva dato i’ bona verso le 11 di mattina…Ora , io sono di Igiene Dentale ma non mi sembra di essere stato informato giorni prima nè penso che i miei compagni lo fossero (che hanno telefonato alla profe la mattina stessa).Io non potevo certo contattare nessuno, non avevo mezzi ne altro per farlo…Sono d’accordo con quello che dici ma purtroppo non penso che noi Igienisti godiamo nel tenerci le informazioni solo per noi…da par mio se lo avessi saputo un giorno prima avrei usato gli indirizzi email che servono per iscriversi al corso di informatica presenti nel Wiki del prof.ARF e accessibili a tutti.Io non so ancora come sono andate VERAMENTE le cose e dunque non parlo,,,mi dispiace soltanto che tu possa pensare una cosa simile a proposito dei miei compagni tutto qui.Comunque io mi sono fatto Careggi-Stazione S.M.N a piedi causa sciopero e non ero molto contento.Per il resto sappi che sono d’accordissimo.

  2. mi scuso se ho postato il tuo commento solo ora ma era parecchio che non tornavo su internet e non avevo visto un’impostazione del blog che blocca i commenti fino a che l’amministratore non l’ha visualizzati.
    Se ti dovessi dire ora quanto mi frega della cosa in sè e per sè, ti direi NIENTE. Il post, la parte di ‘cronaca’(chiamiamola così, va’) almeno, era la reazione immediata alla prospettiva di un venerdì a casa quindi è venuta moolto polemica. Ora come ora trovo solo strano come non sia venuto in mente di mandare UNA mail ad ogni rappresentante di corso di laurea per dire del cmabiamento d’orario… ma visto che anche te non lo sapevi, si vede che c’è stato qualche problema anche nella coordinazione vostra, quindi basta! acqua passata 🙂

  3. Non è una reazione esagerata ma sacrosanta. Bisognerebbe che tutte le volte che succede qualcosa del genere da internet, ora che è possibile, vensse un urlo mostruoso da far rintronare che ha sbagliato. Può succedere a tutti di sbagliare, anche al sottoscritto, ma quello che non va bene è la certezza di appartenere a una categoria che regala impunità. Questo è il gemre dell’inciviltà.

  4. è in occasioni come questa, in cui lei mi lascia un commento del genere, che mi sento tranquillizzato. Ho seguito un corso di Fisica con il professor Conti, un personaggio a mio parere molto frainteso per i modi di fare, e mi è rimasto in testa uno dei suoi ‘aforismi’: ‘… il mio sogno è un’università senza studenti…’. La frase mi ha colpito molto perchè aldilà del fastidio che genera in qualcuno che dapprima si sente offeso, ho trovato qualcosa in più(magari lavorando troppo di fantasia…). Mi è sembrato che a parlare fosse non un professore burbero a prescindere, ma un professore stanco del rapporto professore-studente che troppo spesso si concretizza in una rassegnata accettazione dell’ultimo al volere del primo. L’ aforisma lo vedrei molto bene come motto del corso che lei ci sta facendo seguire, addirittura. Perchè? Perchè mi sembra inciti chi studia una materia a vedere in chi glie la insegna una FONTE di informazioni, non un GIUDICE che quantifica la preparazione dello studente. Che poi, a pensarci, ridurre un professore a svolgere il ruolo che potrebbe essere quello di una macchina che controlla l’esattezza di risposte, è davvero sminuente. E’ per questo che ho interpretato la frase in questo modo, ripeto, magari correndo troppo con la fantasia. Ma speriamo di no. =)

  5. grazie comunque del supporto morale =)

  6. Giacomo..anche a me piacque molto Conti…si parla di dieci anni fa…però ricordo anche quanto fosse nevrotico. A me diceva sempre che dovevo legarmi i capelli perchè altrimenti si distraeva…non ne ho mai capito il motivo. Poi una sera l’ho incontrato fuori dal contesto universitario, abbiamo fatto due chiacchiere ed ho scoperto una persona completamente diversa da quella che avevo “conosciuto” a lezione

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